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Piante salvarespiro

Le 12 piante salva respiro

Svela​​​to l'elenco segreto!

Secondo uno studio dell'Università di Stanford, in California esistono piante in grado di eliminare diverse sostanze nocive quali ad esempio formaldeide, fumo di sigaretta, benzene e una moltitudine di altri agenti dannosi.

La notizia si fa ancor piu interessante se si pensa che questo campus noto e apprezzato universalmente ha regalato a tutto il mondo ben 22 Premi Nobel tutt’ora viventi, 5 premi Pulitzer e 3 decorati con la medaglia presidenziale della libertà.

In diverse parti del globo, sia a livello pubblico che privato gli studi sulle capacità purificatrici di determinate piante si sono moltiplicati dato i più che soddisfacenti risultati dimostrati.

Inoltre un recentissimo comunicato dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti ha identificato oltre 900 sostanze tossiche ispezionando ospedali, mense, scuole, uffici pubblici e centri diurni.

La sostanza nociva che è stata maggiormente rilevata è la formaldeide, ma è stata riscontrata la presenza anche di benzene, ammoniaca, tricloroetilene, xilene, diverse sostanze tossiche e altamente deleterie per la salute.

Killer silenzioso che non ha risparmiato neanche le stazioni spaziali e le navicelle della NASA che sembrerebbe aver risolto però il problema della presenza di sostanze tossiche rilevate all'interno delle navicelle spaziali proprio introducendo all'interno delle stesse alcune specie di piante dall'incredibile potere purificante in grado di eliminare le tossine presenti nell'ambiente

Ma quali sono queste miracolose piante "salvarespiro"? Dove crescono? E' possibile coltivarle in Italia?

Ecco 1​2 Piante salva respiro! Edera inglese Gliglio della pace​ Lingua di suocera Falangio Dracena del Madagascar Aloe Pothos Rafia Gerbera Daisy Azalea Felce Chamaedorea Bamboo Anche la Nasa quindi già il 15 settembre del 1989 pubblicava il processo e i risultati del Clean Air Study, uno studio condotto al fine di valutare la capacità di alcune piante di neutralizzare le sostanze tossiche presenti nell'aria e specialmente negli ambienti chiusi.

Durante questo studio le foglie, le radici, il suolo e i microrganismi associati alle piante sono stati valutati come possibili mezzi per ridurre gli inquinanti dell'aria interna. Inoltre, da questo lavoro è stato progettato un nuovo approccio all'utilizzo di "sistemi vegetali per la rimozione di alte concentrazioni di inquinanti atmosferici interni come fumo di sigaretta, solventi organici ed eventualmente radon.

Le radici delle piante e i loro microrganismi associati distruggono quindi i virus patogeni, i batteri, e le sostanze chimiche organiche, alla fine convertendo tutti questi inquinanti atmosferici in nuovi tessuti vegetali.

Si ritiene che i prodotti di radon decaduti vengano assorbiti dalle radici delle piante e trattenuti nel tessuto vegetale".

Sempre secondo il Clean Air Study della Nasa, questo sistema vegetale è uno dei più promettenti mezzi per alleviare la "Sindrome dell'edificio malato" associata a molti disturbi invalidanti.

Fonte https://ntrs.nasa.gov/search.jsp?R=19930073077

La formaldeide, o aldeide formica, è un gas incolore dall’odore pungente.

Vi siete mai chiesti come viene prodotta la formaldeide?

E se derivasse dalle formiche? Eh già è proprio così infatti il suo nome deriva dall’acido formico, cioè il veleno urticante prodotto dalle formiche.

Nel nostro paese è il Decreto Ministeriale del 10 ottobre 2008 a regolare l’emissione di formaldeide e sul sito istituzionale del Ministero della salute si può leggere che "causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola, starnuti, tosse, affaticamento e eritema cutaneo; soggetti suscettibili o immunologicamente sensibilizzati alla formaldeide possono avere però reazioni avverse anche a concentrazioni inferiori.

Le concentrazioni di formaldeide rilevate nelle abitazioni possono essere dell'ordine di quelle che provocano irritazione delle vie aeree e delle mucose, particolarmente dopo interventi edilizi o installazioni di nuovi mobili o arredi.

Inoltre si aggiunge che è fortemente sospettata di essere uno degli agenti maggiormente implicati nella Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome), tanto da essere utilizzata come unità di riferimento per esprimere la contaminazione di un ambiente indoor da una miscela di sostanze non risolvibili.

Nel 2004 la formaldeide è stata indicata dallo IARC tra i composti del gruppo I (cancerogeni certi). Essendo un agente con probabile azione cancerogena è raccomandabile un livello di concentrazione il più basso possibile.

L’OMS ha fissato un valore guida pari a 0,1 mg/m3 ​(media su 30 minuti). Vale la pena informarsi?

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